LA VISIONE DEL COSMO: Giordano Bruno supera la concezione aristotelica di un universo finito e ci conduce verso l'idea moderna di un universo infinito. Inoltre, Bruno sostiene che Dio non è un'entità astratta, ma è l'universo stesso, il quale è composto da forma e materia, che non sono due elementi distinti.
Bruno si pone anche un'altra importante domanda: l'uomo è in grado di conoscere Dio? La risposta dipende dalla nostra percezione di questa entità. Se consideriamo Dio come un essere astratto da conoscere esclusivamente attraverso la fede, allora la risposta è negativa. Tuttavia, se crediamo che Dio si manifesti nell'universo e nelle sue leggi, allora la risposta è affermativa, e spetta alla filosofia il compito di studiarlo.
LA DISSOLUZIONE DELLA COSMOLOGIA ARISTOTELICA: Giordano Bruno rivoluziona l'idea cosmologica aristotelica, secondo la quale l'universo era concepito come qualcosa di finito, simile a un circolo con limiti definiti dalle stelle e con la Terra al centro. Questa teoria implica che al di là dei confini dell'universo ci sia il nulla, un concetto inaccettabile per Giordano Bruno. Egli, infatti, afferma che l'universo è infinito, in quanto riflette l'infinità di Dio.
Bruno sostiene che la Terra non è il centro di tutto, poiché ogni parte dell'infinito ha la stessa importanza. Inoltre, egli propone che l'universo sia composto da infiniti mondi, suggerendo che una stella qualsiasi potrebbe essere il sole di un altro sistema solare simile al nostro.
Bruno trae ispirazione anche da un altro filosofo, Nicolas de Cusano, il quale afferma che nell'infinità di Dio gli opposti si annullano. Questo nuovo modo di pensare cambia radicalmente le convinzioni precedenti: l'uomo non è più considerato il centro di tutto. Tuttavia, per Bruno, questa non è una cosa negativa; al contrario, significa che facciamo parte di un universo infinito che è Dio stesso.
L'ESALTAZIONE DELLA TECNICA E DELLO SPIRITO DELL'INIZIATIVA DELL'UOMO: Giordano Bruno sostiene che l'uomo sia l'essere più simile a Dio, poiché, proprio come Dio, abbiamo la capacità di comprendere la natura e di modificarla. Nel suo libro "Lo spaccio della bestia trionfante", Bruno mette in evidenza due caratteristiche fondamentali dell'uomo: l'intelletto e le mani. Questi due aspetti lavorano in sintonia, ma rimangono distinti. Per conoscere il mondo, non è sufficiente possedere un sapere puramente teorico; è necessario anche un coinvolgimento pratico, un contatto diretto con la realtà.
L'EROICO FURORE:Un altro testo significativo di Giordano Bruno è "L'eroico furore", in cui si presenta la figura di un giovane che si distingue per la sua sete di conoscenza. Questo giovane non si accontenta di seguire gli istinti fondamentali, ma aspira a scoprire un significato più profondo nella vita.
Bruno intreccia la sua narrazione con una leggenda greca, quella di Ateone, un giovane cacciatore che, in un momento di distrazione, scorge la dea Diana nuda. Infuriata per la violazione della sua intimità, Diana lo punisce trasformandolo in un cervo, costringendolo a fuggire dai suoi stessi cani da caccia, che lo divorano.
La morale di questa storia è: l'uomo, nel suo incessante desiderio di esplorare e comprendere la natura, finisce per diventare quello che cerca.
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